La frase nei Cori da “La Rocca” di T. S. Eliot «È l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato l’umanità?» è una critica alla Chiesa o all’umanità?
Tutte e due, tutte e due, perché innanzitutto è l’umanità che ha abbandonato la Chiesa, perché se io ho bisogno di una cosa, le corro dietro, se quella cosa va via. Nessuno correva dietro.
E la Chiesa quando ha abbandonato l’umanità?
La Chiesa ha cominciato ad abbandonare l’umanità secondo me, secondo noi, perché ha dimenticato chi era Cristo, non ha poggiato su… ha avuto vergogna di Cristo, di dire chi è Cristo.
Don Luigi Giussani, intervistato da Roberto Fontolan in occasione del video per i cinquant’anni di Comunione e Liberazione (1) (2)
È l’umanità che ha abbandonato la Chiesa
Che volete – dice Eliot -, volete forse che il mondo accetti la Chiesa? Perché deve accettarla?
«Perché gli uomini dovrebbero amare la Chiesa? Perché dovrebbero amare le sue leggi? / Essa ricorda loro la Vita e la Morte, e tutto ciò che vorrebbero scordare./ È gentile dove sarebbero duri, e dura dove essi vorrebbero essere teneri./ Ricorda loro il Male e il Peccato, e altri fatti spiacevoli./ Essi cercano sempre d’evadere/ dal buio esterno e interiore/ sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d’essere buono»
La malattia che chiamiamo mentalità moderna si riassume nell’affermazione secondo cui «Dio, se c’è, non c’entra».
L’umanità si è allontanata da Cristo quando ha deciso di costruire una cultura e una civiltà progressivamente sempre più materialista e relegando la fede a un fatto privato irrilevante per la vita sociale.
L’uomo padrone del suo destino si traduce nella realizzazione di progetti: «L’ultima salvezza sarebbe assicurata dalla alienazione in una immagine ideologica della società, nella schiavitù mascherata dell’intero popolo ad un potere, cioè ai pochi fortunati che detengono la forza.»
Attraverso il razionalismo ateo «l’uomo si acquieta in questa finale schiavitù quando ha rinunciato a tutti gli dèi, eccetto appunto l’usura, la lussuria, sinteticamente, il potere.»
È la Chiesa che ha abbandonato l’umanità
La Chiesa da parte sua ha accettato di essere relegata ad un ambito privato, culturalmente e socialmente sempre meno rilevante, accettando che Cristo stesso fosse irrilevante per la vita pubblica, un optional del tutto personale e non più il Salvatore di tutti.
In questo senso la Chiesa si è vergognata di Cristo e lo ha annunciato solo a coloro che erano già credente e non più a tutti.
Oggi poi siamo arrivati all’estreme conseguenze e non se ne parla più neppure ai credenti, attraverso quella che Giussani chiama la «protestantizzazione del cristianesimo» lo si riduce ad un attivismo sociale (poveri, migranti, emarginati, ben selezionati politicamente, ecc.).
Solo Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avevano invertito questa rotta, ma ora si è ritornati indietro.
In nome del “cambio di paradigma”, si subordina l’insegnamento di Cristo alla realtà del mondo; si dice di non capire i principi non negoziabili; si ritiene l’in-equità e non il peccato, la radice dei mali sociali; si permette la sceneggiata gnostica e neopagana sulla facciata di san Pietro; si abbandona la missione del Vangelo e la necessità della conversione, in favore del dialogo compiacente con le religioni, il Dio cattolico per il Dio unico; si presenta Lutero come medicina per la Chiesa; si avalla la morale di situazione al posto dei principi morali.
In una parola, col cambio di paradigma ci si conforma alla mentalità mondana.
Sta qui la saldatura delle due posizioni ovvero nel sogno di strutture (progetti) sociali che abbiano un esito buono a prescindere dalla libertà e dove nessuno più avrebbe bisogno d’essere buono perchè – cavalcandoli – salvato dalla Misericordia a prescindere.
Se gli uomini e la Chiesa non considerano Cristo un di più di umanità, nessuno più s’incarica di lottare e contribuire all’opera di Dio.
Ma il Coro ricorda a tutti gli uomini che possono «eludere la Vita ma non la Morte».
Se è vero che la chiave di volta del discorso sull’uomo è il confine della sua libertà allora il “Senza di me non potete far nulla” si traduce nell’invito di Pascal a vivere “come se Dio esistesse”, rilanciato da Ratzinger ai non credenti: il contrario conduce all’invivibilità della società che solo un cieco può continuare a non vedere.
Oggi quel video è da riascoltare attentamente perchè ora si capisce chiaramente cosa voleva dire.
Ciao
Brigante Ricognitore
Fonti
1) https://www.youtube.com/watch?v=6DxlmaDwQIs&ab_channel=ComunioneeLiberazioneComunioneeLiberazione (il passaggio parte a 34’30”)
2) https://it.clonline.org/cm-files/2017/03/14/don-luigi-giussani-1922-2005.pdf