Vergini come marito e moglie: conversazione sul matrimonio

Esiste una poco conosciuta, ma sorprendentemente attuale “conversazione sul matrimonio” di monsignor Luigi Giussani con padre Antonio Maria Sicari.

Queste alcune domande di Sicari (i corsivi sono miei):

– Una realtà che educhi: una comunità? Un prete? Un’altra coppia di sposi? Una persona consacrata? [si sta parlando della differenza tra l’appartenenza al coniuge e la più radicale appartenenza a Cristo]
– Ma come si può far percepire a due ragazzi innamorati anche il volto personale di Cristo?
– L’adulto che dice orgogliosamente: libertà significa “non appartenere”, non dipendere da nessuno; appartenere e dipendere sono soltanto umiliazione, schiavitù… Che cosa gli è accaduto?
– Cosa manca allora nel modo abituale con cui si educano i giovani a capire il sacramento del matrimonio?
– Ma è giusto dire che, per una nuova evangelizzazione, è necessario partire non dall’etica ma dall’estetica? [qualcuno oggi userebbe la parola “fascino”: risposta sorprendente …]
– Si dice: bisogna riproporre il fatto di Cristo, non un’etica.
– Vuoi dire che c’è un livello della questione in cui “etica” ed “estetica” coincidono?
– È, secondo te, importante predicare anche oggi ai fidanzati la castità prematrimoniale, senza sconti o concessioni di alcun tipo?
– Quando a un coniuge succede di esser proprio, fisicamente, abbandonato, di restar solo, che senso ha ancora la fedeltà?
– Come spiegheresti meglio questo valore a chi sente soltanto la ferita dell’abbandono?
– Quali indicazioni pratiche daresti? [si sta parlando di “comunione” e “missione” all’interno del matrimonio]

Ciao

Brigante Ricognitore


Fonte: “Breve catechesi sul matrimonio” di Antonio Maria Sicari (Jaca Book 1990: dialogo finale con monsignor Luigi Giussani)